Luganese

Swissminiatur vuol garantire l'ombra ai suoi visitatori

Progetto di alberatura e pergole al più grande museo all'aperto in Svizzera a Melide: obiettivo, realizzarlo entro l'estate prossima

Come potrebbe diventare
31 agosto 2020
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Un investimento di quelli che guardano avanti e che pensano all'orizzonte fino a garantirsi i migliori propositi per rendere ancora più confortevoli i sopralluoghi dei propri visitatori. Parliamo di Swissminiatur, il museo all'aperto di miniature più grande della Svizzera situato a Melide che lo scorso anno ha festeggiato il traguardo dei sessant'anni e che ora ha in serbo un progetto per il futuro: realizzare un'alberatura lungo il percorso del Parco dove si trovano in mostra i 128 modelli nella rara scala 1:25 dei più celebri edifici, monumenti e mezzi di trasporto della Svizzera.

Dichiara a laRegione il direttore Joël Vuigner, 37 anni che dallo scorso anno, dopo una lunga gavetta, guida una delle più originali strutture museali e di svago presenti sul territorio ticinese, offrendo continuità a una tradizione familiare - fondatore è infatti il nonno Pierre Vuigner che aprì i battenti il 6 giugno 1959; mentre il padre Dominique gli ha ceduto il testimone dopo anni al comando, mantenendo la presidenza della Management Swissminiatur Sa: «Siamo intenzionati a posare degli alberi all'interno del parco e delle pergole lungo il percorso per garantire entro la prossima estate 2021 ai nostri clienti visite all'ombra e arieggiate, ciò che sicuramente ci assicurerebbe una maggiore affluenza nei mesi più caldi dell'anno, in particolare agosto. Presto la nostra idea sarà illustrata al Consiglio d'amministrazione e se sarà accolta potremo iniziarne la pianificazione, fra cui scegliere quali alberi piantare, valutando attentamente l'aspetto delle radici, dal momento che non dovranno intralciare la superficie museale». La struttura è pronta a riporre i maggiori sforzi finanziari in questa idea e rinuncerebbe, «per quest'anno a nuovi modelli da inserire nel museo, come abbiamo invece potuto garantire lo scorso anno con la posa del Treno "Traverso, Südostbahn" che l'anno prossimo inaugurerà la nuova tratta veloce Arth-Goldau-Bellinzona-Locarno». D'altra parte nelle giornate più soleggiate le visite nelle fasce pomeridiane tendono a calare - fa sapere il nostro interlocutore - e pertanto l'alberatura potrebbe tradursi in affluenze più omogenee, distribuite sull'arco dell'intera giornata.

Anche la Swissminiatur di Melide ha dovuto fare i conti con la pandemia e chiudere i battenti nel periodo di lockdown, dalla metà di marzo al 21 maggio, giorno in cui la "piccola Svizzera" ha potuto nuovamente riaprirsi agli sguardi attenti del pubblico. La ripresa c'è comunque stata. In modo graduale i numeri sono saliti, spiega Joël Vuigner, illustrando i dati: «Da maggio abbiamo aperto unicamente il parco, mentre l'area giochi e il ristorante sono rimasti chiusi, poi, con le nuove disposizioni federali e del Consiglio di Stato abbiamo iniziato a riproporre dall'area giochi al treno, al grottino, non invece il ristorante perché sarebbe stato troppo dispendioso. Per garantire le distanze sociali abbiamo creato un percorso a senso unico. Parlando di bilancio, fino alla fine di giugno abbiamo registrato una perdita di visitatori pari all'80% rispetto al 2019. In luglio e agosto abbiamo avuto dei buoni numeri, in alcuni casi anche superiori all'anno scorso ma comunque insufficienti a compensare la flessione di pubblico». Una boccata d'ossigeno dovrebbe arrivare dal 26 settembre, quando in Svizzera tedesca e francese inizieranno le vacanze autunnali. «L'ultimo trampolino di lancio prima dell'inverno» - spiega il direttore di Swissminiatur. La struttura ha potuto comunque contare sulla clientela svizzera. I visitatori provenienti dai Paesi europei, dagli Stati Uniti e dall'Oriente sono invece mancati. «Quest'anno abbiamo avuto in maggioranza confederati: per il mese di agosto superiamo le 20 mila visite. Più di 6 mila passaggi sono avvenuti con il Ticino Ticket, un dato molto positivo per il turismo perché significa che tanti si sono fermati anche negli alberghi e nei campeggi. Qualche europeo c'è stato, in testa gli italiani, seguiti da germanici, olandesi, belgi e, sorpresa, inglesi».  Secondo le norme federali il museo all'aperto può ospitare una persona ogni 10 metri quadri. La superficie è di 14 mila metri quadrati, ecco che il limite consentito potrebbe arrivare fino a 1400 visitatori al giorno, cifra mai raggiunta. «Noi abbiamo fissato un numero massimo di complessivi 500 ingressi alla volta (mai raggiunto finora), per evitare assembramenti e garantire le distanze e le misure igieniche». Il percorso, della durata di 1 ora e mezzo-2 ore, è scorrevole. E dall'estate 2021 potrebbe compiersi tra la frescura degli alberi. 

 

 

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