Ticino

Fallimenti, situazione molto critica

La gestione ha sentito SSIC e UNIA. Parla il relatore Giacomo Garzoli

((Ti-Press))
17 gennaio 2018
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Prima è stata sentita la sezione ticinese della Società svizzera impresari costruttori, poi il sindacato Unia. Con queste due audizioni, la commissione parlamentare della Gestione è tornata ieri a occuparsi della riorganizzazione del settore esecutivo e fallimentare proposta dal Consiglio di Stato e figlia (anche) delle misure di risparmio varate nel 2016 da governo e Gran Consiglio. Il tema è importante e delicato, dato l’elevato numero di fallimenti in Ticino. «Dalle audizioni è emerso in modo chiaro che la situazione nel nostro cantone è critica, molto più che nel resto della Svizzera – afferma Giacomo Garzoli (Plr), relatore sul messaggio licenziato lo scorso luglio dall’Esecutivo –. Da noi si registrano più che in altri cantoni casi di raggiro della legge o di fallimenti fraudolenti ed è ciò che risulta in particolare da uno studio di Unia». I fallimenti pilotati, ricorda a sua volta Ivo Durisch, commissario socialista della Gestione, «danneggiano sia i dipendenti dell’azienda sia lo Stato». Lo sviluppo di un’economia sana dipende pure, e non poco, dal buon funzionamento del settore chiamato a tutelare i creditori. «È una delle condizioni quadro», sottolinea Garzoli. Ieri è stata inoltre manifestata preoccupazione per le dimissioni di Patrick Bianco, Ufficiale dei fallimenti per il Sopraceneri: torna a fare l’avvocato. Una partenza di peso per il Cantone. Bianco infatti si occupa(va) anche di allestire, per conto dei vari Uffici fallimenti, le denunce all’indirizzo della Procura in caso di sospetto di reati fallimentari, agevolando così il lavoro degli inquirenti. Garzoli: «Occorre capire quali siano le giuste decisioni per migliorare la situazione. Ora, la riforma prospettata dal governo taglia risorse sul terreno, il che non è certo opportuno. Tant’è che questa riorganizzazione non prevede, ad esempio, la sostituzione della principale figura di Ufficiale (Bianco, ndr.) nell’ambito dei fallimenti. Una perdita notevole per lo Stato». Durisch: «Bisognerà riflettere anche su un eventuale rafforzamento degli organi inquirenti per intensificare la lotta ai reati fallimentari». L’organizzazione del settore esecutivo e fallimentare, dice la direttrice della Divisione giustizia (Dipartimento istituzioni) Frida Andreotti, «va comunque ripensata: l’attuale non è più efficace. L’operatività dell’Ufficio fallimenti viene da noi costantemente monitorata, apportandovi i necessari correttivi: nella sede di Mendrisio, per esempio, vengono trasferiti due funzionari per potenziare il personale».

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