Ticino

Ulteriore stretta sulle attività economiche

Per una settimana cantieri, bar e produzioni non essenziali resteranno chiuse

Un invito a stare tutti a casa (Ti-Press)
22 marzo 2020
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A partire da ieri e fino al 29 marzo, a tutta la popolazione è richiesto di ridurre al minimo necessario gli spostamenti. Il Consiglio di Stato ricorda che "è possibile stare all'aria aperta, ma rispettando sempre le norme igieniche accresciute e di distanza sociale". In particolare per le persone che hanno compiuto 65 anni e per i gruppi definiti vulnerabili e quindi particolarmente esposti al rischio di complicazioni gravi che possono metterne in pericolo la vita, è disposto quanto segue: sono esortati a restare a casa; devono evitare di accudire minorenni; per gli acquisti sono invitati a farsi aiutare da parenti o a usufruire dei servizi comunali appositamente organizzati per la consegna a domicilio della spesa; è di conseguenza fatto loro esplicito divieto di recarsi personalmente a effettuare acquisti; possono uscire per motivi medici, per improrogabili motivi di lavoro nell’ambito di un'attività autorizzata e per svolgere attività motoria rispettando le norme igieniche accresciute e di distanza sociale; possono utilizzare il trasporto pubblico solo per necessità mediche o professionali.
Sono proibiti gli assembramenti organizzati o spontanei con più di cinque persone. Le violazioni dei divieti possono essere punite con una multa disciplinare di 100 franch', analogamente all'ordinanza 2 COVID-19.

L’Amministrazione cantonale, inoltre, rimarrà chiusa fino al 27 marzo, fatte salve le attività urgenti definite dal Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato ha inoltre annunciato misure per regolare le attività economiche che saranno in vigore da oggi fino al 29 marzo. In particolare, è confermata la chiusura di tutte le attività commerciali e produttive private, compresi tutti gli esercizi della ristorazione, strutture che offrono servizi alle persone con contatto corporeo anche a domicilio e le strutture ricreative e per il tempo libero.  

La chiusura dei servizi aperti al pubblico non si applica a: servizi di distribuzione di cibo (compresa la consegna a domicilio), per i quali è però esclusa la possibilità di ingresso dei clienti nei locali; mense sociali senza scopo di lucro, mense negli ospedali e nelle case di cura, case anziani e scolastiche non aperte al pubblico; mense aziendali non aperte al pubblico; punti vendita di generi alimentari e di prima necessità; punti vendita di articoli medici e sanitari; farmacie e drogherie; chioschi; stazioni di servizio per l'approvvigionamento dei veicoli con carburante; banche; uffici e agenzie postali; funerali nella stretta cerchia familiare.  Infine, le attività nei cantieri devono cessare immediatamente, "fatti salvo i lavori necessari per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. Lo Stato maggiore cantonale di condotta (SMCC) può concedere deroghe nel caso in cui esista un’evidente urgenza o preminente interesse pubblico".

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