Ticino

In Ticino la metà delle persone ha un passato migratorio

È la terza percentuale più rilevante a livello nazionale, dove in media una persona su tre è immigrato di prima o seconda generazione

Foto Ti-Press
13 ottobre 2020
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Oltre un terzo (38%) della popolazione residente in Svizzera ha un passato migratorio. In Ticino la perecentuale è anche più alta: 50,7%. Il cantone si piazza così al terzo posto nella graduatoria nazionale.

Lo rivelano i dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (Ust) risulta che la quota di persone con origini straniere è salita di 1,3 punti percentuali tra il 2018 e il 2019. Tra le nazionalità più rappresentate con un trascorso di emigrazione, dopo quella svizzera (36%), figurano quella italiana e tedesca (entrambe al 10%).

L'analisi concerne i residenti di 15 anni e oltre. La popolazione con passato migratorio comprende tutte le persone i cui genitori sono nati all'estero e gli stranieri e naturalizzati con almeno uno dei genitori nato all'estero. Nel 2019 erano in totale 2'722'000. Oltre l'80% di queste persone (2'202'000) appartiene alla prima generazione di immigrati, mentre la parte restante (520'000) è nata in Svizzera e appartiene quindi alla seconda generazione.

La popolazione senza passato migratorio (4'352'000 persone, pari a circa il 62%), comprende principalmente svizzeri di nascita, gli svizzeri naturalizzati e gli stranieri di terza generazione o più.

In Ticino la metà

Per quanto riguarda i cantoni, in Ticino la metà (50,7%) della popolazione residente è costituita da persone con passato migratorio. Soltanto a Ginevra (61,2%) e Basilea Città (51,1%) le percentuali sono più alte.

Nel cantone a sud delle Alpi il 38,9% della popolazione ha un passato migratorio di prima generazione, mentre l'11,7% appartiene alla seconda generazione di immigrati. La popolazione senza passato migratorio in Ticino è pari al 49,7%.

A titolo di paragone, nei Grigioni il 28% circa della popolazione è costituita da persone con un passato migratorio, di cui il 24,4% di prima generazione e il 3,5% di seconda generazione.

Mercato del lavoro

Dall'indagine emerge pure che chi è nato all'estero occupa un posto meno favorevole nel mercato del lavoro rispetto alla popolazione senza passato migratorio. Ad esempio, a livello nazionale la prima generazione di immigrati presenta un tasso di disoccupazione (oltre il 7%) ai sensi dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) quasi tre volte superiore a quello delle persone nate in Svizzera (meno del 3%).

Dal canto loro, la seconda generazione o quelle successive hanno tassi di disoccupazione pressappoco equivalenti a quelli della popolazione senza passato migratorio. Tuttavia, sottolinea l'Ust, lo statuto di immigrato non è l'unico fattore che spiega le differenze rilevate tra i due gruppi. Anche l'età e il grado di formazione giocano un ruolo significativo.

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