Apre il 12 settembre il secondo capitolo di ‘Vincenzo Vicari fotografo. Il Ticino che cambia’, recupero dell'immenso patrimonio recuperato dalla Città di Lugano.
Fu sì 'il fotografo di Lugano', ma Vincenzo Vicari (1911-2007) – il cui ciclo di mostre si è aperto al Masi lo scorso 28 agosto – era un frequentatore della montagna e dunque della valle di Blenio, che fotografò anche dal cielo, perché pioniere della fotografia aerea. Il 12 settembre si apre anche 'Pietra e cemento: Vincenzo Vicari e la valle di Blenio', l'esposizione alla Casa Rotonda di Corzoneso è inserita nel progetto di recupero dell'immenso archivio visivo di Vicari curato dalla Divisione Cultura della Città di Lugano. La trentina di immagini presenti a Corzoneso intendono mettere a fuoco i due temi principali che Vicari ha sviluppato in valle di Blenio: quello del Romanico e quello della realizzazione degli impianti idroelettrici che fanno capo alla diga del Luzzone.
Per riferirsi al titolo: la pietra è al centro dei due volumetti intitolati 'Ticino Romanico' pubblicati da Vicari nel 1985 che comprendono immagini in bianco e nero scattate nel corso di una certosina opera di 'censimento' di tutti i monumenti risalenti a quest’epoca sul territorio ticinese. Il secondo tema, quello del cemento, ha origine sì nella sua passione per la montagna ma soprattutto in un incarico che lo porterà a realizzare un eccezionale libro fotografico poco conosciuto il cui committente sono le Officine Idroelettriche di Blenio, che nel 1966 pubblicano il ponderoso volume 'Val Blenio', decine di immagini in bianco e nero e a colori scattate da Vicari unite a un testo storico di Guido Calgari e una dettagliatissima descrizione di tutti gli impianti costruiti tra il Luzzone e Biasca nel decennio precedente. Una cinquantina di fotografie dal libro arricchiscono la mostra, unitamente a due immagini inedite di Roberto Donetta. La mostra è visitabile fino all’11 aprile 2021 di sabato e di domenica dalle 14 alle 17 (esclusi: 26 e 27 dicembre e 2 e 3 gennaio) oppure su appuntamento: tel. 091/8711263, info@archiviodonetta.ch (maggiori informazioni su www.archiviodonetta.ch).