La Guardia costiera greca continua le ricerche ma ‘le possibilità di trovare persone vive si riducono di ora in ora’
“È difficile che ci siano dei superstiti”: così la Guardia costiera greca, citata dal Guardian, sul naufragio di una imbarcazione nel Mar Egeo, 50 le persone a bordo. Le operazioni di soccorso sono iniziate ieri in tarda serata. “Continueremo le ricerche, ma l’acqua è molto fredda e profonda, le possibilità di trovare persone vive si riducono di ora in ora”, ha detto il portavoce Nikos Kokkalas.
L’imbarcazione, riferiscono i 12 migranti messi in salvo, tra i quali una donna e 4 adolescenti “ha iniziato a imbarcare acqua dopo un guasto al motore”. Poi “è affondata in pochi minuti”. L’incidente si è verificato nei pressi dell’isola greca di Folegandros (Cicladi): il barcone “era stracarico”, si teme che molti siano rimasti intrappolati nello scafo colato a picco.
Sono complessivamente 121 i migranti giunti con due diverse imbarcazioni a Lampedusa. Il primo barcone, con 58 siriani, palestinesi, egiziani e algerini fra cui 3 donne e 4 minori, è stato soccorso a 5 miglia dalla costa italiana. Poco dopo altri 63 migranti, fra cui 7 minori, egiziani e 1 un marocchino sono stati intercettati a 20 miglia da Lampedusa. Erano su un barcone di 8 metri con motore fuoribordo che è stato lasciato alla deriva. I due gruppi sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola per essere sottoposti a tampone per la diagnosi del Covid-19.