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Un piccolo antidoto contro il populismo

Uno dei mali che colpisce le nostre democrazie è la presenza del populismo e dei partiti che ne fanno uso. Una delle caratteristiche del populismo è l’incompetenza, ossia l’incapacità di risolvere i problemi sollevati o di gestire situazioni complesse. I problemi o, più in generale, quanto accade nelle nostre società non sono mai cose semplici e le misure da attuare sono sempre molto più complesse di quanto si pensi. Chi partecipa alla vita politica di un comune, seriamente, se ne accorge immediatamente. Le questioni da trattare, tutte, toccano sempre il funzionamento delle istituzioni, la popolazione, il territorio, le finanze comunali, altre autorità ecc.

Viviamo in uno stato di diritto; la legge è ciò che ci tutela e che disciplina ogni nostra attività. Spesso non ce ne accorgiamo perché i nostri comportamenti sono naturalmente in linea con quanto previsto dalle regole. La gestione della cosa pubblica, tuttavia, ci proietta in un mondo di norme e di autorità nuove, il cui rispetto è una componente fondamentale del nostro vivere insieme. Il consigliere comunale e il municipale che si trovano confrontati con queste esigenze capiscono ben presto quali siano gli ostacoli da affrontare per portare a termine un progetto. Non solo ma, a monte, si trovano a discutere di proposte, spesso concrete e che toccano direttamente territorio e popolazione, con l’amministrazione e i loro colleghi, accorgendosi che l’idea che si pensava essere il rimedio evidente a un problema semplice è invece inattuabile, perché le cause del problema sono più sfaccettate di quanto si immaginava, perché le finanze non lo consentono o perché gli effetti collaterali della soluzione propugnata sono tali per cui è meglio dimenticarla.

Poi, ovviamente, non tutti sono pronti ad ammettere di dover fare un passo indietro; meglio sostenere che siano stati i “poteri forti” a manifestarsi o che qualcuno si è opposto per proteggere mal definiti interessi personali.

Neutralizzare il populismo è un aspetto che ossessiona le forze democratiche, siano esse di destra o di sinistra. Un rimedio ancora non è stato trovato, tant’è che va e viene, ogni tanto trionfa, poi decade, indi ritorna. I suoi effetti però possono essere dirompenti e condizionare irrimediabilmente la vita democratica. I discorsi capaci di unire in vista dell’adozione di politiche condivise costituiscono un freno alla diffusione di idee fondate perlopiù sull’esclusione dell’altro o sulla colpevolizzazione del diverso. Occuparsi della gestione della cosa pubblica a livello comunale può però aiutare, dato che consente di scoprire quanto complessa sia la nostra società e quanto inappropriata sia ogni sorta di discorso semplificato all’estremo.

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