Al via domani l'edizione 2020/21 di una competizione in cui torna un fischietto svizzero (Schärer), nove anni dopo Massimo Busacca
Senza una squadra che rappresenti il movimento nazionale (lo Young Boys è uscito di scena nei turni preliminari), il calcio svizzero si metterà in vetrina grazie a undici calciatori nell'edizione 2020/21 della Champions League che scatta domani sera con otto partite tra le quali spicca Psg-Manchester United. Pesa, fronte rossocrociato, la presenza del Borussia Dortmund di Lucien Favre con Roman Bürki, Marwin Hitz e Manuel Akanji, e del Borussia Mönchengladbach che schiera Yann Sommer, Nico Elvedi, Michael Lang, Breel Embolo e Denis Zakaria. Completano il lotto Xherdan Shaqiri (sempre che il Liverpool lo schieri), Remo Freuler dell'Atalanta rivelazione della passata edizione, e Noah Okafor del Salisburgo. La presenze elvetica si completa però con un direttore di gara, lo svittese Sandro Schärer, fischietto Fifa dal 2015, all'attivo più di 100 incontri di Super League, direttore di gara dell'ultima finale di Coppa Svizzera, inserito nelle lista Champions dalla quale la Svizzera mancava da più di nove anni, dal lontano 8 marzo 2011 in cui Massimo Busacca diresse Barcellona-Arsenal. Al Camp Nou debutterà anche il 32enne Schärer, in Barça-Ferencvaros.
Si parte, quindi, due mesi dopo la "bolla" di Lisbona che ha premiato il Bayern Monaco, in direzione di Istanbul, sede della finale il 29 maggio 2021. Il calendario della fase a gironi è carico (da ottobre a dicembre), il pubblico tornerà sugli spalti (a numero ridotto, fino al 30 per cento della capienza dello stadio, ma tenendo conto delle restrizioni delle singole nazioni). Molti i pretendenti alla successione dei bavaresi, ancora tra i favoriti: Liverpool, Real Madrid, i vicecampioni del Psg, Barcellona, Manchester City, Juventus.
L'Uefa è ottimista circa la possibilità che "la stagione si svolgerà regolarmente nel suo formato attuale, con atto conclusivo a Istanbul". Non viene presa in considerazione, quindi, una nuova "Final 8" come nella passata edizione, anche se si riserva di poter stabilire in futuro la formula a partire dagli ottavi di finale, nel caso in cui la fase a gironi non dovesse chiudersi entro il 28 gennaio 2021.
Il protocollo studiato dall'Uefa prevede il rinvio di una partita nel caso in cui una squadra non fosse in grado di schierare almeno tredici giocatori, tra i quali un portiere, a causa della pandemia, con i colleghi ammalati o in quarantena. Nell'ipotesi in cui l'incontro non dovesse essere recuperato entro la fine della fase a gironi, la squadra colpita dalle assenze si vedrebbe sconfitta 3-0 a tavolino.