Secondo il presidente di Six, un "franco elettronico" sostenuto dalla Banca nazionale svizzera aiuterebbe soprattutto i commerci locali
La Banca nazionale svizzera dovrebbe lanciare una propria criptovaluta: lo ha sostenuto, intervistato dal Financial Times, Romeo Lacher, presidente del consiglio d’amministrazione di SIX Group, la società che gestisce la Borsa svizzera.
Il "bitcoin rossocrociato" darebbe nuova vita all’economia e ai sistemi di pagamento elettronici, a vantaggio soprattutto dei commerci locali, ha affermato nell’intervista pubblicata oggi. "Credo che ci sia un gran potenziale" e sarebbe possibile creare nuove sinergie, ha detto ancora.
Criptovalute nazionali sono al momento rare: solo la banca centrale svedese ha in programma una e-corona. Interpellata dal quotidiano finanziario, la Banca nazionale svizzera ha affermato di non vedere la necessità di introdurre una simile criptovaluta.
Lacher è invece preoccupato del fatto che fino a poco fa le criptovalute abbiano sempre fatto registrare incrementi. In molti rischiano di bruciarsi le dita, ha spiegato.