Lo svizzero arrestato in Marocco ha collezionato diversi reati a Ginevra. Sospettato di essersi radicalizzato, nel 2015 era partito per il paese nordafricano.
L'uomo, di nazionalità svizzera e spagnola, arrestato il 29 dicembre in Marocco per presunti legami con l'assassinio di due turiste scandinave, era conosciuto dalla polizia ginevrina per reati comuni commessi fra il 2007 e il 2013. Sospettato di radicalizzazione islamista, ha lasciato la Svizzera per il Marocco nel 2015.
È quanto indica la portavoce del Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp), Anne-Florence Débois, interpellata dall'agenzia Keystone-ATS. In merito ai reati commessi a Ginevra, vengono evocati l'infrazione alla legge sugli stupefacenti, il furto, la rapina, i danni alla proprietà, l'aggressione e la violenza coniugale.
Le autorità di polizia federali e ginevrine sono a conoscenza dell'arresto, precisa la portavoce, specificando che l'Ufficio federale di polizia fedpol è in stretto contatto con i suoi partner in Svizzera e all'estero per procedere ai chiarimenti necessari e facilitare tutti gli scambi di informazioni sul caso. Le autorità federali sono pure in contatto con quelle marocchine, spagnole, danesi e norvegesi.
Il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) rileva da parte sua di non aver aperto per ora nessun procedimento penale sulla vicenda. "La responsabilità dell'inchiesta è nelle mani delle autorità del territorio in cui è stato commesso il crimine".
In Marocco l'uomo è "sospettato di aver insegnato ad alcune delle persone coinvolte nella vicenda gli strumenti di comunicazione derivanti dalle nuove tecnologie e di averle addestrate a sparare", precisava l'Ufficio centrale marocchino per le investigazioni giudiziarie (Bureau central d'investigation judiciaire, Bcij) al momento dell'arresto.
Una studentessa danese di 24 anni e la sua amica, una norvegese di 28 anni, sono state uccise la notte tra il 16 e il 17 dicembre nel sud del Marocco, dove erano in vacanza. I loro corpi sono stati rinvenuti in un'area isolata dell'Alto Atlante, in una zona molto frequentata dagli escursionisti. Entrambe le vittime sono state decapitate.