Un rapporto sul tema indica che malgrado i diversi passi avanti fatti in passato, c’è ancora un buon margine di miglioramento
Nonostante i passi avanti già compiuti, vi è ancora potenziale di miglioramento per quel che riguarda il finanziamento ospedaliero e la libera scelta dell’ospedale. È la conclusione a cui giunge un rapporto sul tema, adottato oggi dal Consiglio federale.
Sul finanziamento ospedaliero, si legge in un comunicato governativo, la collaborazione tra i Cantoni è migliorata, ma si potrebbe fare ancora di più: ad esempio, andrebbe superato l’approccio puramente cantonale nella pianificazione, a favore di una visione regionale, che oltrepassi anche i confini cantonali.
Le misure per rafforzare economicità e qualità si sono rivelate efficaci. Tuttavia, il rapporto invita Cantoni e assicuratori a controllare meglio le prescrizioni vigenti in materia di qualità. Non vengono però raccomandati ulteriori adeguamenti.
La libera scelta dell’ospedale è entrata in vigore nel 2012 per promuovere la concorrenza fra i nosocomi. Nel 2019 erano emerse delle lacune nel sistema. In caso di trattamento fuori Cantone, gli assicurati hanno diritto a un contributo pari al costo di un trattamento paragonabile dispensato nel loro Cantone di domicilio.
Alcuni Cantoni però fissano tariffe di riferimento poco allettanti, limitando di fatto la scelta degli ospedali e creando un ostacolo alla concorrenza. Per ovviare a questo problema, in futuro le tariffe di riferimento dovranno essere fissate in base a quella più alta per un trattamento ospedaliero paragonabile in un nosocomio che figura nell’elenco del Cantone di domicilio.
L’Esecutivo ritiene che altri ostacoli – come la disponibilità di informazioni sufficienti sulla qualità del trattamento e dell’ospedale – possano essere eliminati senza modifiche legislative.